Buon giorno a tutti!
^_____^
Sì, riappaio ogni tanto. Sono una sorta di presenza, ci sono e non ci sono ma purtroppo ormai da parecchi mesi sono troppo concentrata su altro per riuscire a riavere il tempo libero di una volta che ammetto mi manca ma anche non troppo, in fin dei conti. Trovare nuovi interessi e non stare sempre di fronte ad uno schermo è sempre una buona cosa! Tuttavia, prima della fine dell’anno ci tenevo a pubblicare un nuovo post che ora passo subito a parlarvi.
Ho deciso, per cui, di scrivere una breve classifica di cinque cose diverse che reputo in questo 2017 mi abbiano colpito positivamente sotto altrettante categorie: migliore manga shoujo, miglior romanzo, migliore canzone kpop, miglior film e miglior kdrama. Sì, una sorta di premiazione a queste cinque cose che mi hanno accompagnata da più o meno tempo ma che hanno inciso in maniera ottima nella mia vita regalandomi bei momenti e belle sensazioni. Senza oltre aggiungere vi illustro adesso il vincitore di ogni categoria dei best of 2017! 🙂
Miglior manga shoujo: Le Situazioni di Lui&Lei di Masami Tsuda
Dite quello che volete ma di shoujo nuovi ormai ne sto seguendo un po’, anche se la maggior parte sono in casa Star Comics, ma stavolta ad aggiudicarsi questo premio è sicuramente uno della concorrenza e sto parlando di Le Situazioni di Lui&Lei di Masami Tsuda.
Sì, so che la Planet Manga lo sta ristampando nella loro veste editoriale ma dato che comunque i diritti precedenti appartenevano alla Dynit e dato che è una serie che già la maggior parte conosce o sta scoprendo adesso con questa riedizione volevo assolutamente inserirla a tutti i costi in questa classifica perché attualmente tra tutti è quella alla quale mi sento più vicina emotivamente e a livello di ossessione. Non è un’opera sconosciuta per me considerando che anni e anni fa vidi l’anime che ai suoi tempi mi aveva molto colpito ma adesso riprendendo la storia in versione cartacea è tutt’altra cosa. Penso che tra i nuovi titoli shoujo ce ne siano pochi degni di nota ma ritrovare Karekano in questo 2017 è stato un vero colpo al cuore! Non solo perché appena uscì l’annuncio nella mia mente avevo già deciso di prenderlo – seppur con qualche iniziale titubanza poiché per me è una serie lunga (e sarà la seconda in assoluto dopo Kamisama Kiss) – quanto perché la storia tra Yukino e Arima è stata ai suoi tempi di forte impatto e ancora adesso è pronta a lasciarci la sua impronta addosso.
Insomma, seguendo questa nuova veste sto conoscendo e approfondendo meglio l’opera che ha portato al successo questa mangaka. Finora la serie non mi ha dato motivo di lamentarmi di niente, trovo che sia per ora perfetta così com’è a partire dai due protagonisti che vivono la loro situazione, per l’appunto, in maniera simile e quasi parallela. Sia per Lei che per Lui tutto ciò nella loro vita era basato su false maschere dietro le quali si sono nascosti per davvero troppo tempo, muri altissimi e impossibili da scalare e allo stesso tempo ideali per nascondere il loro vero io. Tuttavia, una volta che si incontrano e si scontrano perché ognuno vede l’altro all’inizio come un rivale più o meno oppositivo scopriranno di essere simili, di provare sensazioni non molto diverse l’una dall’altro e questo confronto li porterà ad avvicinarsi sempre più. In un crescendo pagina dopo pagina di sentimenti la loro storia prosegue alternandosi anche sullo sfondo di una vita divisa tra famiglia e scuola dove ogni personaggio sa arricchire l’opera e dare sempre più spessore e realtà, le vicende che si verificano sono palcoscenici nel quale i personaggi agiscono in modo molto vicino a noi, tanto da sembrare veri e in carne ed ossa.
Penso che trovare un manga che sappia affrontare tanti temi come quelli che si presentano nel corso della lettura di Karekano siano davvero pochi e anche la maestria nel saper descrivere così bene e in chiave chiara e limpida quelli che siano i pensieri dei personaggi sia altrettanto una sfida. Forse dato la sua complessità può risultare pesante ma grazie a particolari momenti di divertimento, di scene bizzarre e anche piene di ilarità la tensione viene smorzata particolarmente salvo quando si vengono ad evidenziare con toni più scuri le parti che incidono sulla trama. Non mi dilungo però troppo perché questa è al momento la mia personale opinione che potrebbe cambiare o confermarsi dato che sto seguendo le uscite di volta in volta però è un manga shoujo dai toni maturi non adatti a chi pensa sia una lettura leggera perché anche se questa può essere la prima impressione di volta in volta si scoprono elementi sul quale ci si può fermare a riflettere e ritengo possa rispecchiare i gusti di chi vuole leggere magari ogni tanto qualcosa di profondo.
Miglior romanzo: Carry On – Rainbow Rowell
Da un po’ di tempo a questa parte sto leggendo o rileggendo parecchi libri, la mia prima passione nonché mio passatempo preferito da quando ero più piccola e solo ora mi pento di aver in parte accantonato. Detto ciò, ho potuto riprendere questo legame di inchiostro e pagine durante tutto questo anno e devo dire che lo sto piacevolmente riscoprendo come se non lo avessi mai abbandonato. In particolare mi sento di esprimermi sul titolo che ho veramente apprezzato e si tratta di Carry On della brava e talentuosa Rainbow Rowell che già solo a sentire il suo nome che vuol dire arcobaleno ispira davvero tante cose belle. Il primo che ho letto di suo è stato Eleanor&Park di cui vi siete beccati anche una mia recensione, successivamente ho anche letto Fangirl e ne sono rimasta entusiasta ma la mia scelta per questa categoria è invece ricaduta su Carry On.
Questo romanzo non è altro che la storia, o meglio, fanfiction di Cath, anche se l’autrice ha dichiarato di non prenderla tanto in questa maniera quanto piuttosto come un’altra versione a se stante, la protagonista per l’appunto del suo romanzo precedente. E’ quindi una storia a parte ma collegata in un certo senso nonché la vincitrice di questo best things of perché è stato pieno di sorprese che non mi sarei mai immaginata a parte il fatto che sapevo già dei due personaggi, Simon Snow e Baz Pitch, due ragazzi che provano sentimenti l’uno per l’altro il resto per me faceva tutto parte di un’enorme incognita. Possiamo paragonare Watford – la scuola di magia dove studiano i due protagonisti – ad Hogwarts di Harry Potter e quindi mettere a confronto questi due ragazzi con Harry e Draco e qui è come se avessi già detto tutto. Il loro rapporto inizia principalmente con l’odio, Simon viene preso di mira da Baz nel corso dei loro anni accademici, sappiamo che gliene ha combinate di ogni e veniamo a sapere che in qualche modo Simon ha scoperto un grande segreto riguardante Baz, cosa che all’inizio verrà presa solo come un’ipotesi a mano a mano invece diverrà certezza assoluta. Successivamente Simon proverà una vera ossessione nei riguardi del suo compagno di stanza tanto da non riuscire a pensare ad altro e finirà per esprimersi nella forma che mai credeva di poter interpretare: l’amore. Se dapprima Baz oscilla tra il voler divenire più vicino a lui e al contempo a reprimerlo o allontanarlo anche per colpa del suo vero io a mano a mano i due si alleano e instaurano un rapporto di comune accordo, entrambi infatti hanno in mente un obiettivo da raggiungere ma solo se si uniranno potranno giungere ognuno alla propria meta. Ma in tutto ciò Simon può soprattutto contare sull’aiuto della sua migliore amica, Penelope, mente brillate, acuta osservatrice, coraggiosa e metodica sembra quasi la sorella gemella di Hermione, una insopportabile so-tutto-io che più volte è l’ancora di salvezza per il duo. A fare invece un po’ da contorno è Agatha, una splendida ragazza bionda e dai capelli lunghi, bella da far invidia, nonché l’ex ragazza di Simon che ha un ruolo meno marcato e, difatti, in sostanza è il personaggio che meno mi è piaciuto o sul quale non ho potuto ricamarci molto sopra.
Lasciando un attimo da parte il fatto che Carry On è un romanzo fantastico, magico e pieno di parole e incantesimi, vediamo che ciò che ci colpisce è soprattutto lo scambio e l’alternanza dei punti dei vista di ogni personaggio che passa quasi in maniera repentina, prima uno e poi un altro, finché non raggiungono un apice focale nel quale racchiudere il clou del libro in attesa del finale.
Simon deve combattere contro un nemico più forte di lui – benché venga soprannominato come il Prescelto con un grande potenziale è piuttosto paragonabile ad una bomba ad orologeria che prima o poi scoppierà – e quest’ultimo è da tutti temuto tanto da essere chiamato il “Tedio Insidioso” ma questa entità misteriosa e potente lo porterà a concentrarsi su se stesso e questo perché gli giunge minaccioso incontro sotto le sue sembianze! Che in realtà sia Simon il pericolo più grande per tutta Watford e per gli Arcimaghi? Sicuramente un bel romanzo che offre oltre all’elemento magico anche una parte misteriosa, oscura, profonda data sia dal pericolo stesso del Tedio Insidioso quanto soprattutto dalla ricerca di noi stessi, alla fine, quanto bene ci conosciamo? Possiamo davvero andare avanti anche quando ci sembra che le cose si mettano male? E le decisioni che prendiamo invece saranno quelle giuste? Quale è il vero bene superiore e cosa siamo disposti a perdere pur di vivere? Qualche risposta di sicuro la troverete anche voi leggendo questa storia.
Migliore canzone kpop: Oh NaNa (Hidden. 허영지) – KARD
E qui casca l’asino! Il 2017 mi ha portato un sacco di nuove canzoni di questo genere da apprezzare, da sentire e risentire ma soprattutto da cantare, tanti gli artisti che hanno debuttato o fatto comeback e altrettanti che hanno sperimentato mix esplosivi di parole e ritmi diversi ma se proprio devo scegliere quella che per me è stata la miglior canzone che abbia sentito nonché quella che ha del tutto monopolizzato le mie giornate allora la mia scelta cade su Oh NaNa dei Kard, un gruppo di due ragazze – Somin e Jiwoo – e due ragazzi – B.M e J.seph – che hanno debuttato in Corea del Sud nel 2016 e che si sono fatti già conoscere anche qui in Italia dato che hanno tenuto un mini concerto a Milano al quale purtroppo non sono potuta andare ma spero che tornino una seconda volta! Già, perché proprio loro? A dire il vero oltre al fatto che ne avevo sentito tanto parlare è stato quando hanno annunciato di venire nel nostro Bel Paese che ho deciso di informarmi meglio e di conoscerli. Innanzitutto, i miei complimenti per la loro bravura, sono pieni di talento e dalle capacità che vanno ben oltre le immaginazioni ma soprattutto dire che li adoro è una cosa minima in quanto di gruppi misti ce ne sono in vista ben pochi che possono vantare un successo come il loro. Quindi, principalmente per questo motivo, poi, da quando ho iniziato ad ascoltare le loro canzoni sono arrivata ad un punto di non ritorno nel senso che ormai era troppo tardi, quando mi intestardisco con un gruppo kpop c’è ben poco da fare: sono persa! Credo anche che Oh NaNa sia la loro canzone che più so a memoria, se così si può dire, è stata anche la prima che ho ascoltato del loro repertorio e così i KARD hanno preso il sopravvento su di me e visto che hanno anche fatto un nuovo mini album da poco ritornano sempre a essere la mia fissa. La cosa devo dire che mi piace da impazzire, non vengono da una casa discografica ben nota, non almeno tra le tre più grandi e famose ma, proprio come fu per i BTS, si stanno facendo strada nel mio cuore!
Miglior film: La Bella e La Bestia
Guai a chi dice che non è vero! In questi ultimi e recenti anni in particolare sono andata molto spesso al cinema, ho visto parecchi film, di vario genere e di tante storie diverse, da film di animazione come per esempio La Forma della Voce a I Guardiani della Galassia Vol. 2, da Spider-man Homecoming a IT, da Animali Fantastici e dove trovari a Fallen, insomma, tanto per citarne alcuni tra tanti ma uno tra tanti lo aspettavo con impazienza ed è appunto come avete letto nel titolo La Bella e La Bestia, versione cinematografica dell’omonimo film di animazione della Disney. Belle, interpretata da Emma Watson, è una scelta azzeccatissima che rispecchia pienamente il carattere e la mentalità di questa giovane ragazza tanto interessata alla cultura, tanto moderna, tanto diversa, la prima forse tra le altre sue coetanee a prediligere la lettura e nonostante questa sua passione è allegra e curiosa verso il mondo che la circonda. La Bestia invece è Dan Stevens, signore nonché padrone di un castello è un ricco e viziato ragazzo che tiene feste sfarzose e pensa unicamente a sé, al suo potere, a ciò che ha, accecato solo dalla brama di superiorità viene però punito nel momento in cui rifiuta di ospitare un’anziana signora – in realtà una strega – che voleva solo cercare riparo per una notte in cambio di una rosa ma il suo rifiuto categorico e i suoi modi bruschi e da arroganti giocano a suo sfavore perché finisce per essere vittima di un incantesimo. Se prima che cada l’ultimo petalo della rosa non avrà trovato qualcuno che lo amerà per quello che è e non per il suo aspetto resterà allora per sempre una bestia. E il resto poi penso che lo sappiamo tutti, anzi, chi non l’ha visto piuttosto? Decisamente è stato un grandioso film, oltre al fatto dell’emancipazione femminile che secondo me è una delle maggiori conquiste vengono affrontati anche svariati altri temi in senso più o meno marcati ma che anziché risultare scomodi o inappropriati per dirla tutta secondo me si adattano bene con questa versione e ne danno invece risalto differenziandola con la versione animata. Ovviamente dietro questo film c’è stato tanto ma tanto lavoro, ogni piccola cosa non è stata lasciata al caso, fin da subito sembra di entrare in un mondo tanto lontano e tanto magico, una vera favola, dove per una volta non è la principessa di turno a dover essere salvata e diciamolo, ci vuole! La forza e la tenacia di Belle si mescolano alla dolcezza e al suo buon cuore, è come la definirei io “una cara ragazza” che non ha mai conosciuto sua madre visto che vive con il padre anziano e forse questo le da un po’ un atteggiamento da maschiaccio ma appare anche come un bambino, che si sa, guarda tutto il mondo con occhi puri e innocenti ed è solo così che riesce ad avvicinarsi alla Bestia e a capire in realtà che persona sia. Dietro il pelo e gli occhi scuri e profondi nonché i modi violenti di questo “mostro” abbiamo invece un ragazzo tormentato, difficile, problematico, che sta cercando di ritrovare se stesso ma anche di imparare una grande lezione di vita: amare ed essere amati, una cosa che può apparire facile detta a parole ma che nasconde invece un grande sforzo da parte sua. Il cast è eccezionale, le musiche si adattano perfettamente alle vicende, tra paesaggi invernali, scenari lussuosi e sontuosi ma anche contadini e quotidiani, tra coreografie con canti musicali e simpatici personaggi secondari una delle più belle favole Disney prende finalmente piede ma soprattutto vita. Un capolavoro che non tocca da vicino solo i più piccoli ma accoglie a sé un vasto pubblico, numeri a parte di incassi al cinema, storie del genere non possono passare inosservate perché le favole ci fanno sognare sì, è vero, ma soprattutto sanno farci aprire gli occhi e catapultare in mondi mai scoperti prima d’ora facendoci poi scoprire che non sono tanto diversi dalla realtà. Lo riguarderei ancora e ancora.
Miglior kdrama: Goblin
Purtroppo anche sul versante kdrama quest’anno ho visto poco e niente, diciamo, e me ne dispiace molto perché prima ero molto più attiva a riguardo ma la passione per questo genere di serie tv resta e mai si affievolisce. Tra gli ultimi che ho visto reputo quindi il migliore in assoluto Goblin. Ammetto che mi fanno impazzire le storie d’amore un po’ impossibili o strane, e dove c’è un tocco di fiaba o di magia allora non posso tirarmi indietro, è più forte di me! In particolare, Goblin mi ha conquistata dapprima per il cast, come rimanere impassibili davanti al grandissimo Gong Yoo che praticamente lo conobbi quando vidi Coffee Prince – sembrano eoni fa – o alla giovane attrice Kim Go Eun vista in Cheese in the Trap per citarne invece uno più recente? Beh, di sicuro non potevo lasciarmelo scappare via! Innanzitutto perché ho conosciuto una creatura magica con la quale non avevo avuto ancora una qualche conoscenza ovvero il Goblin, un essere potente quanto Dio, ne vivo ma neanche morto, intrappolato nello scorrere del tempo, senza avere la possibilità di fare alcunché. In principio, il Goblin che conosciamo si chiamava Kim Shin, un generale importante e potente, grazie a lui il regno di Goryeo era forte e temuto ma anche prosperoso e rigoglioso, pensava al bene del suo Paese mettendoci tutto se stesso e riuscendo ogni volta a vincere battaglie e a portare la gloria e l’onore, per una serie di circostanze però venne ucciso trafitto da una spada, la quale tornerà anche più avanti nella storia. Divenne quindi una creatura mistica e vide il mondo andare avanti, epoche dopo epoche, sotto i suoi occhi ha visto il progresso dell’umanità, fino ai giorni nostri in cui si scontrò con una giovane ragazza salvandola da un incidente mortale e la bambina che portava in grembo – Ji Eun Tak – diventò a sua insaputa la sposa del Goblin e quando tempo dopo si incontrarono la loro unione mai fu più solida di quanto potessero credere. Attorno a questi due protagonisti vediamo però anche il Cupo Mietitore, interpretato da uno spettacolare Lee Dong Wook, un personaggio che non si può non amare, così irresistibilmente affascinante e rigoroso nel suo lavoro di accompagnare le vittime nell’Aldilà ma anche Sunny, la brava e bella Yoo In Na, il capo del locale dove Eun Tak lavora, così sola ma al contempo forte, sono due personaggi che non fanno da cornice ma agiscono direttamente nella trama, ne prendono possesso e anche se non sembra girano attorno ai due in un modo che di episodio in episodio poi si potrà scoprire, legati in modo indissolubile ma soprattutto senza fine.
E’ una serie tv coreana che trascende lo scorrere del tempo, l’amore nelle sue diverse forme, il destino, la fortuna, la tristezza, la solitudine, la forza e il senso della vita sono solo alcuni dei punti fondamentali che si possono ben capire attraverso la visione. Non nascondo che ci sono state scene davvero troppo tristi, che strappano lacrime ma anche sorrisi, che avvolgono le loro vite in una fitta e grossa matassa e per poi trovarne il capo bisogna piano piano sbrogliare tutti i nodi. E’ una storia poetica e romantica ma al contempo malinconica e straziante, sa mescolare la drammaticità con la comicità al contempo stesso, perché l’una non può fare a meno dell’altra. Direi che è stato un drama che mi è entrato nel cuore, ha saputo toccarmi profondamente, non mi ha mai stancato ne annoiato, anzi, è avvincente e sorprendente, sa dare ad ogni vicenda quel tocco in più che solitamente cerco quando guardo qualcosa attraverso uno schermo, quella scintilla particolare, appunto, che mi costringe a tenere gli occhi puntati senza mai sollevarli un attimo, che dalla fine di un episodio ne segue un altro immediatamente per placare la mia curiosità e la mia ansia … E quando accadono queste cose so già che non potrò più fare marcia indietro! Goblin sa smuovere e muovere le corde dell’anima, sa pizzicarle, giocarci, elettrizzarle negli attimi allegri e spensierati ma anche cullarle e accarezzarle nei momenti invece più tristi, insomma, non dico altro se non: sedici episodi da non perdere!
E con questo ultimo titolo siamo giunti al termine di questa mia premiazione, che ne dite? Siete d’accordo con me? Avreste invece preferito vedere altro? E quali sono invece le vostre best things of 2017? 😉 Per me quest’anno è stato pieno zeppo di avvenimenti e se potessi lo vivrei ancora senza esclusione di nulla dato che mi sono capitate molte cose belle e quindi sono contenta e soddisfatta di quest’anno tuttavia spero che il 2018 mi porti però più tempo libero per me stessa, talvolta, ho dovuto ridurlo notevolmente per poter dedicarmi ad altro di più importante primo il lavoro … Quindi, mi piacerebbe tornare ad essere più presente sul Blog, in primis, perché anche se non lo aggiorno più come prima voglio comunque dire che mai lo abbandonerò e quindi mi potrete leggere ancora di tanto in tanto. Beh, penso che non mi resta da aggiungere altro quindi vi saluto e mi fermo qui!
Colgo l’occasione per augurarvi un felice anno nuovo∼
Ci vediamo nel 2018!
Juliet
♥
Devi effettuare l'accesso per postare un commento.